L'ECO

Polveri sottili? Le misuro nel mio giardino

Una centralina montata in un giardino privato in via della Scala

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Polveri sottili? Le misuro nel mio giardino

Una centralina montata in un giardino privato in via della Scala

Monitorare ogni giorno, coi nostri occhi e senza intermediazioni, la qualità dell’aria che respiriamo. O ricevere una stima gratuita di consumi e sprechi energetici della nostra casa, per minimizzare le spese e ridurre le emissioni inquinanti. E, non ultimo, contribuire «dal basso» al progresso della scienza ambientale ed educare noi stessi - e la nostra famiglia - ad un consumo responsabile dell’energia e ad una «cittadinanza attiva» davanti al problema dell’inquinamento atmosferico. Succede a Firenze, con due iniziative atte a stimolare la partecipazione dei cittadini al monitoraggio ambientale. Il progetto Pm2,5 Firenze, attivo dal 2013, è per ora incentrato sul monitoraggio dell’inquinante Pm2,5 (un tipo di particolato) da parte di una centralina posta in un giardino privato di via della Scala.

PRIMO BILANCIO - Il primo bilancio dell’iniziativa, patrocinata dalla cooperativa Giulio A. Maccacaro, è stato presentato in gennaio e – riporta Arpat nel suo notiziario - ha evidenziato per la concentrazione dell’inquinante «una media annua di 12,3 µg/m3, con l’11% di giorni di superamento del valore di 25 µg/m3 nel periodo monitorato, media annuale stabilita dalla normativa europea». Un valore che, pur calcolato con metodi diversi rispetto alle centraline pubbliche, è comunque «coerente con i livelli misurati dalle centraline della rete regionale di via Gramsci e di via Bassi, e che indica la presenza diffusa e costante delle polveri fini in città», le cui fluttuazioni sono legate solo ad eventi meteorologici significativi. E va ricordato che, secondo le stime più recenti pubblicate dalla rivista «Lancet» sul legame tra smog e patologie tumorali, ogni incremento di 5 µg/m3 di questo inquinante nell’aria fa crescere del 18% il rischio di cancro al polmone nella popolazione.

«QUANTO CONSUMA LA MIA CASA?» - Altro progetto recentemente attivato nel capoluogo è «Quanto consuma la mia casa?», promosso da Legambiente, Comune e Casa spa: 20 famiglie fiorentine, dal 13 gennaio, godono di una verifica gratuita di consumi e sprechi energetici della propria abitazione e dell’incidenza dei propri stili di vita nell’aumento di costi ed emissioni. L’iniziativa è analoga a quella condotta nel 2011 nell’ambito del programma Liferaces, durante cui furono 146 le famiglie di Firenze coinvolte nel monitoraggio: le stime indicarono nel 26% la riduzione dei consumi ottenuta dai nuclei familiari più virtuosi, con un risparmio fino a migliaia di euro su base annuale. Il senso profondo di queste iniziative, insomma, è il legame di causa-effetto tra la conoscenza diretta di dati (finora) appannaggio dei soli «tecnici», e l’attivazione di stili di vita più responsabili sia per la propria economia domestica, sia verso l’ambiente che ci ospita.

PARTECIPAZIONE DAL BASSO - Allo stesso tempo, la partecipazione «dal basso» al monitoraggio permette una evoluzione della scienza ambientale: la direzione, sottolinea Arpat, è quella di un «passaggio dal modello di conoscenza scientifica prodotta e regolata da esperti che trasferiscono le informazioni alle sedi di potere, al modello innovativo - sostenuto dalle tecnologie informatiche - di produzione scientifica paritaria da parte di cittadinanza e esperti». Col fine ultimo di una maggiore apertura alla partecipazione dei cittadini alle fasi decisionali: una partecipazione che, per essere «vera», deve essere anzitutto «informata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riccardo Mostardini
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